Risarcimento danni da acqua nel carburante: come tutelarsi

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Una minima quantità di acqua è sempre presente nel gasolio, ma vi sono dei casi in cui tale quantitativo di acqua (o sporcizia) provochi dei seri danni al motore, quantificabili in diverse centinaia di euro.

E’ possibile ottenere un risarcimento danni da parte del benzinaio o da parte della compagnia petrolifera?

Sì, è assolutamente possibile, andiamo a vedere le strade da percorrere e la giurisprudenza che suffraga tale eventualità.

I casi precedenti

Vi è molta giurisprudenza riguardante il risarcimento danni da acqua nel carburante, tra questa segnaliamo la sentenza n. 1054 del Tribunale di Modena del 13 luglio 2010, in cui i togati avevano condannato il benzinaio a risarcire il danno di un automobilista a cui l’auto era andata in panne dopo aver effettuato rifornimento presso di lui.

I giudici hanno stabilito che “il benzinaio ha l’obbligo di evitare che erogato all’utenza presenti impurità in sospensione o sostanze estranee, con onere a suo carico di provare il proprio adempimento, secondo gli ordinari principi in tema di responsabilità contrattuale”.

Come fare per tutelarsi?

La prima cosa da fare è avere un modo per dimostrare che il rifornimento è stato effettuato presso il benzinaio a cui si chiede il risarcimento.

Pertanto è molto importante chiedere sempre la ricevuta al benzinaio stesso, per una prova tangibile e inconfutabile che il rifornimento è stato effettuato presso di lui.

Inviare prontamente una lettera di reclamo con ricevuta A/R in cui si chiede il risarcimento dei danni subiti con il preventivo dell’officina dove si è andati, specificando che, in caso contrario si ricorrerà a vie legali, le quali comporterebbero per lui l’aggravio di spese per il pagamento delle spese legali e di rito.

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