Diritti d’immagine nel calcio

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Diritti d’immagine: perché sono così importanti

Negli ultimi mesi si è sentito parlare molto di “diritti d’immagine”, sopratutto in casa Napoli. Come ricorderete tutti, a gennaio è saltato il trasferimento di Roberto Soriano dalla Sampdoria al Napoli proprio perché le due parti non hanno trovato un accordo sui diritti d’immagine.

Ma cosa sono esattamente?

Cosa sono i diritti d’immagine

I diritti d’immagine comprendono l’utilizzo del nome, delle prestazioni, della reputazione, dei servizi pubblicitari e dell’immagine di un soggetto per fini commerciali.

Ad esempio, il prendere parte ad uno spot pubblicitario o stipulare un contratto con una multinazionale come la nike per vestire, previa pagamento, i suoi indumenti. Questi sono tutti introiti derivati dall’immagine del calciatore.

Perché i calciatori ci tengono tanto

Se Soriano ha rifiutato il trasferimento al Napoli, significa che dava molta importanza ai suoi diritti d’immagine. Perché?

Sostanzialmente per due motivi: il primo, il più importante, è che dev’essere frustante spendere del tempo e delle risorse a posare per una rivista o a girare uno spot pubblicitario e non ricavarci il 100% da quella prestazione offerta.

Il secondo, meno importante, è per via delle tasse: a differenza degli stipendi come calciatori che devono sottostare alle tassazioni del paese di residenza, i diritti d’immagine possono essere affidati ad aziende estere per pagare meno tasse ed avere più entrate nette.

La “scoperta” dei diritti d’immagine

Uno dei primi presidenti a capirne l’importanza fu Florentino Perez durante il suo primo mandato come presidente del Real Madrid. Obbligò tutti i calciatori a cedere il 50% dei propri diritti d’immagine poiché l’aumento dei loro introiti tramite i diritti d’immagine è dovuto in gran parte al fatto che giocano nel Real Madrid.

E come dargli torto. L’unico calciatore con cui Florentino Perezo è fino ad ora riuscito ad abbattere il muro del 50% è stato, contro tutti i pronostici, Cristiano Ronaldo: il portoghese, nel rinnovo contrattuale del 2015, ha ceduto un’altra fetta dei propri diritti d’immagine, portandoli al 40%.

calcio diritto immagine
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Ovviamente resterà un grande dubbio quale grande compenso economico abbia ricevuto il campione d’Europa 2016 per rinunciare ad un ulteriore 10% dei propri diritti d’immagine.

De Laurentis ed il suo 100%

Ognuno ha la propria politica riguardo i diritti d’immagine. La presidenza qatariota del Paris Saint-Germain, ad esempio, non glida importanza e lascia il 100% di essi ai propri calciatori. E poi c’è De Laurentis, agli antipodi con la dirigenza del PSG, che chiede il 100% ai propri calciatori.

Nel Napoli di De Laurentis soltanto in tre sono riusciti a scendere a patti con l’esuberante presidente: Rafa Benitez, Pepe Reina e Gonzalo Higuain. Tutti e tre al 50%. Se vale la pena svenarsi così tanto per i diritti d’immagine dei propri calciatori, la risposta al momento è no, perché conti alla mano nell’anno 2014 il Napoli ha ricavato soltanto 2 milioni di euro dai diritti d’immagine.

Ed è stato l’annata migliore, perché nell’anno successivo gli introiti sono stati miseri: €328.000. Ma De Laurentis sa che gli introiti per i diritti d’immagine saranno veramente sostanziosi quando il Napoli acquisirà un certo tipo di blasone. Dunque, sedetevi comodi, non ci resta che aspettare. A lungo andare, se tutto va bene, De Laurentis dimostrerà di aver avuto ragione.

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